Diagnosticare il linfoma mantellare

Pathway diagnostico

Confermare una diagnosi di MCL può richiedere diversi passaggi e una serie di test.2-4

Test di Medicina Generale3,7

  • Linfonodi palpabili
  • Analisi del sangue (conta differenziale, striscio di sangue) con osservazioni di citomorfologia anomala

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Test specialistici2,7

  • Essenziali:
    - Campione chirurgico, preferibilmente una biopsia del linfonodo
    - Immunoistochimica e citologia: CD5/10/19/20/23, BCL2/6, ciclina D1, Ki-67
  • Utili in alcune circostanze:
    a. Esame radiologico: tomografia computerizzata (torace, addome, pelvi)
    b. Nei casi di leucemia
    - Biopsia del midollo osseo: FACS (CD5/19/20) e FISH t(11;14), t(14;18)
    - Lattato deidrogenasi (LDH)
    - Acido urico - Funzione epatica
    - Funzione renale
    c. Se si considera la possibilità di malattia indolente: SOX11 o IGHV

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Valutazione2,7,15

  • Lo specialista determina la prognosi tramite MIPI-c
  • Approccio watch-and-wait
  • Inizio del trattamento

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Scelta della terapia di prima linea2,7,15

  • Scelta di un regime In base alla natura del linfoma, all’età del paziente, all’idoneità fisica (fitness) e alle linee guida locali/nazionali/internazionali

Test diagnostici per il linfoma mantellare

Per confermare una diagnosi di MCL, può essere necessario che una biopsia o un’analisi di un campione siano sottoposti ad alcuni test.4,7

Una biopsia o un campione possono essere prelevati da:4,7

  • Un linfonodo coinvolto o un sito extranodale, ad esempio il colon, lo stomaco o una ghiandola salivare
  • Midollo osseo
  • Sangue periferico, nel caso in cui siano presenti in circolo cellule B maligne
Diagnosi di MCL

L’esame microscopico del linfonodo o del tessuto coinvolto è una componente chiave nella diagnosi di MCL.

Una diagnosi di MCL richiede una conferma istopatologica dell’infiltrazione del linfonodo. Un linfonodo ingrossato facilmente accessibile, oppure una sua parte, vengono rimossi sotto anestesia locale o totale.2

Il report istologico dovrebbe portare a diagnosi secondo la classificazione OMS e l'indice Ki-67, un marcatore della proliferazione, che è il fattore di rischio istomorfologico maggiormente riconosciuto.2

La maggior parte dei tumori ha una classica struttura composta da cellule di piccole-medie dimensioni con nuclei irregolari. Tuttavia, i linfociti maligni possono presentarsi in svariate forme.2

In alcuni casi, le cellule MCL possono apparire simili ad altre forme di neoplasie maligne a cellule B, rendendo la diagnosi più complessa.7 Esempi di questo tipo includono:9

  • Una piccola variante cellulare (3,6% dei casi)
  • Una variante blastoide (2,6% dei casi)
  • Una variante pleomorfa (5,9% dei casi)

Un modo per aiutare nella diagnosi accurata delle neoplasie maligne delle cellule B è l'immunofenotipizzazione.2

L'immunofenotipizzazione mediante citometria a flusso è diventata parte integrante della sottoclassificazione dei linfomi a cellule B.16

Il linfoma mantellare ha un immunofenotipo caratteristico, differente dalle altre neoplasie maligne delle cellule B.7 La presenza della ciclina D1 è particolarmente importante, poiché gli studi di ricerca hanno dimostrato che quasi tutti i casi di MCL sono positivi per questa proteina.7

Un’anomalia citogenetica specifica che si ritrova in quasi tutti i pazienti con MCL è la traslocazione t(11;14).4,6,7 Essa porta le cellule del linfoma a sovraesprimere la ciclina D1, che contribuisce alla crescita incontrollata.7 La ciclina D1 non è espressa dalle cellule B sane.4,7

Altre mutazioni genetiche possono rappresentare marcatori per i sottotipi di MCL – ad esempio, le mutazioni TP53 e p16 sono associate a una forma aggressiva della patologia.4

Presentazione clinica

Sottotipo di MCL

Caratteristiche clinico-patologiche3

Sottotipo di MCL

MCL convenzionale

Caratteristiche clinico-patologiche3

  • Malattia sintomatica bulky/nodale/extra-nodale
  • Citomorfologia classica o blastoide/pleomorfa
  • Segni di progressione clinica

Sottotipo di MCL

MCL smouldering/nodale/extra-nodale

Caratteristiche clinico-patologiche3

  • Assenza di sintomi B (sudorazioni notturne, perdita di peso non intenzionale in ≤6 mesi di >10% del peso corporeo normale, febbre >38°C)
  • Livelli sierici normali di LDH e β₂-microglobulina
  • WBC <30.000 x 109/L
  • Basso punteggio MIPI
  • Percentuale di Ki-67 <30% nelle cellule del campione bioptico del linfoma
  • Pattern citomorfologico pleomorfo non-blastoide del campione bioptico
  • Diametro massimo del linfonodo <3 cm, dimensione della milza <20 cm
  • PET con SUV massimo <6
  • Sequenziamento del DNA negativo per le mutazioni TP53 o NOTCH1/2
  • FISH negativo per delezioni 17p o traslocazioni MYC e assenza di cariotipo complesso

Sottotipo di MCL

MCL asintomatico puramente leucemico non-blastoide

Caratteristiche clinico-patologiche3

  • Linfocitosi B monoclonale (con immunofenotipo MCL e morfologia nonblastoide) nel sangue periferico o nel midollo osseo con/senza splenomegalia

Raccomandazioni delle linee guida ESMO2

La diagnosi dovrebbe basarsi sul campione chirurgico, preferibilmente una biopsia del linfonodo. Le core-biopsies dovrebbero essere effettuate solo in pazienti che non presentano linfonodi facilmente accessibili (ad esempio, bulk retroperitoneale), tenendo presente l’eterogeneità del MCL.

Nei rari casi di sola manifestazione leucemica, una biopsia del midollo osseo potrebbe essere sufficiente, qualora si applichino misure diagnostiche ulteriori, valutazione immunofenotipica (CD5+, CD19/20+), rilevamento di t(11;14)(q13;q32) e sovraespressione della ciclina D1. Le biopsie ad ago aspirato (o agobiopsie) sono inappropriate per una valutazione affidabile dei fattori di rischio addizionali (citologia, proliferazione cellulare).

Il report istologico dovrebbe portare a diagnosi secondo la classificazione OMS e l'indice Ki-67, un marcatore della proliferazione, che è il fattore di rischio istomorfologico maggiormente riconosciuto.

La maggior parte dei tumori ha una classica struttura composta da cellule di piccola-media dimensione con nuclei irregolari. Tuttavia, i linfociti maligni possono presentarsi in svariate forme, che includono cellule piccole tondeggianti (simili a quelle della leucemia linfocitica cronica), cellule simili-zona corticale (marginal zone-like), cellule pleiomorfe e cellule blastoidi.

Nella versione aggiornata della classificazione OMS, è stato caratterizzato un sottotipo leucemico non-nodale in base alla manifestazione clinica, solitamente con un andamento clinico in prevalenza indolente. Dal momento che solo una minoranza di questi casi viene correttamente diagnosticata sulla base della sola istologia classica, si consiglia un consulto con un ematopatologo esperto. In particolare, sono necessarie ulteriori indagini immunoistochimiche per la rilevazione della sovraespressione della ciclina D1.

Nei rari casi negativi alla ciclina D1, il rilevamento di SOX11 può aiutare a porre la diagnosi.

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CBC=conta completa delle cellule del sangue; CT=tomografia computerizzata; DNA=acido desossiribonucleico; ECOG= Eastern Cooperative Oncology Group; ESMO=European Society for Medical Oncology; FACS=Fluorescence-activated cell sorting; FISH=fluorescence in situ hybridization; LDH=lattato-deidrogenasi; MCL=Linfoma mantellare; MIPI=Indice prognostico internazionale MCL; MIPI-c=Indice prognostico internazionale MCL combinato; NHL=linfoma non-Hodgkin; OS=sopravvivenza globale; PET=tomografia a emissione di positroni; SUV=standardized uptake value, valore di assorbimento standardizzato; WBC=conta leucocitaria; OMS=Organizzazione Mondiale della Sanità.

Bibliografia

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