L’ipertensione arteriosa polmonare (PAH) è una patologia che interessa principalmente la circolazione a livello polmonare e il cuore, in particolare il ventricolo destro. Alcuni dei principali e caratteristici sintomi della PAH sono infatti la ridotta capacità di esercizio fisico e l’affaticamento, che hanno un forte impatto sulla qualità di vita dei pazienti. Questi fattori sono poi strettamente correlati, in una sorta di “circolo vizioso”, ad altre caratteristiche della malattia, come l’insufficienza cardiaca e il deperimento muscolare.1
Nei pazienti con PAH, infatti, le alterazioni a livello vascolare comportano un sovraccarico di lavoro del ventricolo cardiaco destro, che ha come risultato una riduzione della gittata cardiaca. Questo fenomeno si traduce in un minor apporto di ossigeno a livello muscolare, sia a riposo che durante l’attività fisica, alla base della ridotta capacità di esercizio fisico dei pazienti con PAH. Per questi motivi fino a poco tempo fa si riteneva che l’a vità fisica potesse solo peggiorare questo quadro; a differenza di quanto ipotizzato in passato, però, vi sono sempre più evidenze che l’allenamento fisico può essere sicuro e benefico, intervenendo positivamente su diversi parametri vitali e su diversi aspetti psicologici, emozionali e sociali migliorando, quindi, la qualità di vita dei pazienti con varie forme di ipertensione polmonare.1,2
Possono essere impiegate diverse tipologie di allenamento nei pazienti con patologie cardiache o polmonari:
Per quanto riguarda in maniera specifica i pazienti con PAH, ecco alcune raccomandazioni per svolgere in sicurezza il programma di allenamento:
Bibliografia