Le linee Guida ESMO (European Society for Medical Oncology) e NCCN (National Comprehensive Cancer Network) raccomandano l’analisi molecolare sia per la diagnosi iniziale di NSCLC sia in caso di progressione o recidiva di malattia nei pazienti in terapia, al fine di rilevare la presenza di biomarker molecolari.2,3 Tale analisi può essere effettuata mediante campioni bioptici o un semplice esame del sangue.2,3
Le linee Guida ESMO (European Society for Medical Oncology), AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e NCCN (National Comprehensive Cancer Network) raccomandano l’analisi delle mutazioni da inserzione nell’esone 20 dell’EGFR; la rilevazione di queste mutazioni può coadiuvare la scelta del trattamento.2-4
La reazione a catena della polimerasi (PCR) è un’analisi su un singolo gene e tipicamente viene effettuata sequenzialmente al fine di identificare solo le più comuni alterazioni genetiche; tuttavia quest’analisi ha una ridotta capacità di identificare mutazioni eterogenee a livello molecolare, comprese le mutazioni da inserzione nell’esone 20 dell’EGFR.7-9
Quando si effettua un’unica analisi su un campione bioptico su un singolo gene, il tasso medio di successo dello stato mutazionale è pari all’88,4%.10 Tuttavia, questo successo diminuisce significativamente con i test successivi a causa del consumo dei tessuti.10 Entro il quinto test consigliato (le attuali linee guida ESMO raccomandano, come minimo, di analizzare le alterazioni a carico di EGFR, ALK, ROS1 e BRAF), le percentuali di successo scendono al 67%, portando a un numero maggiore di biopsie, aumentando, in questo modo, il disagio del paziente.10
Secondo le linee guida ESMO:
La tecnologia NGS sta venendo rapidamente adottata come approccio standard per lo screening degli adenocarcinomi2
NGS è uno strumento diagnostico sensibile, che è in grado di analizzare simultaneamente migliaia di geni senza conoscerne la sequenza, utilizzando un solo campione di tessuto.11,12 Ciò rende NGS uno strumento prezioso per identificare alterazioni eterogenee a livello molecolare, inclusa la vasta gamma di mutazioni da inserzione nell’esone 20 dell’EGFR.7,11,12
Finora, utilizzando NGS, sono state identificate 102 varianti di mutazioni da inserzione nell’esone 20 dell’EGFR, ognuna delle quali varia per dimensione e/o posizionamento genomico.7 Sfortunatamente, gran parte delle mutazioni da inserzioni nell’esone 20 dell’EGFR non sono identificabili tramite PCR.7
Delle 17 varianti più comuni, solo 4 sono state identificate mediante PCR.7
L’analisi mediante NGS sta venendo rapidamente adottata come approccio standard per lo screening dei target oncogeni.2 In effetti, un’analisi effettuata sulle tecnologie di sequenziamento per identificare le mutazioni da inserzione nell’esone 20 dell’EGFR, condotta tra il 2011 e il 2019 negli Stati Uniti, ha rivelato che i tassi di analisi della PCR si riducono, passando dall’85,7% all’11,3%, mentre i tassi per NGS aumentano, passando da 0% al 62,3%.13 Questo cambiamento risulta associato a un aumento dei tassi di rilevazione delle mutazioni da inserzione nell’esone 20 dell’EGFR nel NSCLC.13
Adattato da Figura 1b Lin et al. 2021.13
ALK: chinasi del linfoma anaplastico; BRAF: proto-oncogene B-Raf e omologo B-Raf dell’oncogene virale del sarcoma murino v-Raf; EGFR: recettore del fattore di crescita dell’epidermide; ESMO: European Society for Medical Oncology; ex20ins: inserzione nell’esone 20; NCCN: National Comprehensive Cancer Network; NGS: sequenziamento di nuova generazione; NSCLC: carcinoma polmonare non a piccole cellule; PCR: reazione a catena della polimerasi; ROS1: proto-oncogene ROS 1.