Salute digitale: un mondo per migliorare diagnosi e cure

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Il termine salute digitale è un termine ombrello che contiene una moltitudine di possibilità, servizi, mondi accomunati da due elementi:

  1. Hanno a che fare con la nostra salute e il miglioramento di diagnosi, trattamento e cura.
  2. Sono digitali e sono legati a tecnologie informatiche sempre più complesse.

Per utilizzare una definizione ufficiale, ovvero quella data dall’OMS, possiamo dire che la salute digitale:

“comporta l’utilizzo di tecnologie informatiche e di telecomunicazione (ICT, in breve) a vantaggio della salute umana”.

Fanno perciò parte di questa definizione anche funzioni e servizi molto distanti tra di loro, per esempio:

Vediamo brevemente ciascuno di questi settori:

Una panoramica per conoscere la salute digitale

La salute digitale nasce dalla fine degli anni ’90, quando hanno iniziato a prendere sempre più piede internet, smartphone e intelligenza artificiale. Fanno parte di questo ambito servizi molto diversi tra loro, dai più semplici che utilizziamo tutti i giorni a quelli più complessi ancora futuristici.

Per esempio, le app per il monitoraggio del ciclo mestruale o dell’attività fisica fanno parte della salute digitale. In particolare, la prima si colloca nel settore Femtech, dedicato alle innovazioni tecnologiche e digitali che si occupano solo di salute e benessere femminile, ma si colloca anche nei Big Data poiché raccoglie e immagazzina innumerevoli quantità di dati utili per migliorare la diagnosi (infertilità, sindrome premestruale, endometriosi, vulvodinia etc…), infine è associabile in alcuni casi anche alla telemedicina poiché può potenzialmente mettere in comunicazione medico e paziente e trasferire direttamente alcuni dati al medico, così come avviene per le App di monitoraggio di alcuni parametri vitali.

Al lato opposto, ovvero quello più complesso, troviamo la robotica per la riabilitazione. Si tratta di strumenti di alto valore tecnologico che vengono utilizzati per poter automatizzare la riabilitazione fisica e cognitiva di pazienti che hanno subito traumi, lesioni, che hanno malattie neurodegenerative o che hanno avuto ictus e altre patologie collegate. La robotica riabilitativa è appannaggio di alcuni centri specialistici e deve essere seguita da un operatore sanitario qualificato. Il robot permette di aumentare le ripetizioni di un esercizio, renderlo più accattivante migliorando la compliance del paziente, monitorare e registrare i miglioramenti in termini di traiettoria e velocità di movimento, ma sarà poi l’operatore a impostare il robot affinché vengano proposti gli esercizi corretti. La robotica può servire anche per eseguire operazioni chirurgiche, anche a distanza.

Se la robotica ha a che fare con la terapia e il trattamento o in alcuni casi con la diagnosi, fa parte della salute digitale anche tutto il sistema di raccolta, classificazione e gestione dei dati clinici dei pazienti che ha come obiettivo non solo migliorare la diagnosi e le procedure terapeutiche o i protocolli ma anche migliorare la gestione ospedaliera e ambulatoriale, consentendo facilitazioni anche a livello burocratico e amministrativo. Inoltre, i dati raccolti possono confluire nella ricerca per migliorare le prestazioni sanitarie o suggerire ottimizzazioni del cosiddetto patient journey, il percorso del paziente dalla diagnosi al follow up.

In questo contesto troviamo in Italia il Fascicolo Sanitario Elettronico, che raccoglie tutta la storia clinica del paziente e le Cartelle Cliniche Elettroniche che raccolgono invece i dati, gli esami, le visite, le terapie del paziente durante la degenza in una struttura ospedaliera.

Un altro settore fondamentale della salute digitale è la cosiddetta telemedicina, che ha subito una spinta e un potenziamento enorme nel periodo pandemico e assunta come pilastro fondamentale della salute digitale attuabile. Anche in questo spazio abbiamo la possibilità di avere servizi molto semplici come la messaggistica istantanea, i chatbot, i siti aziendali e professionali dei medici che permettono una comunicazione tra medico e paziente orientata a uno scambio di informazioni semplici, presa di appuntamenti, dubbi sulla posologia di un farmaco, scambio di referti e ricette. Poi ci sono servizi più complessi, come le visite da remoto, lo scambio di informazioni e pareri tra specialisti lontani o in dipartimenti differenti, il monitoraggio a distanza di parametri vitali o legati a patologie croniche, la possibilità di eseguire esami diagnostici presso farmacie e ambulatori decentralizzando la cura. In questo modo gli spostamenti fisici sono assenti o ridotti, così come ridotte sono le attese nelle sale d’aspetto, ritardi e tempi di prenotazioni estenuanti.

Una nicchia della telemedicina, che può esserne parente, è data dagli indossabili e dai dispositivi che permettono di monitorare la propria salute: che siano smartwatch, braccialetti, orologi o anelli, tutti questi strumenti servono per misurare uno o più parametri che vanno dall’attività fisica alla qualità del sonno. Ci sono dispositivi validati che permettono la misurazione del battito cardiaco, che eseguono un ECG, che monitorano la glicemia nel sangue. In questo caso è possibile condividere i dati con il proprio medico curante, che può intervenire in caso di necessità.

Infine, è utile annoverare anche la realtà virtuale e aumentata, più conosciute nel mondo del gaming, ma con enormi potenzialità anche in medicina, sia a scopo formativo per giovani medici, sia a scopo diagnostico e terapeutico. Si è visto che la realtà virtuale può aiutare nella gestione di fobie e problemi di salute mentale, nella gestione del dolore ed è utile per migliorare l’aderenza terapeutica.

Prospettive

Come abbiamo visto da questa panoramica, la salute digitale è un sistema complesso ed enorme, che richiede:

  1. Ingenti investimenti economici.
  2. Ingenti investimenti in risorse che lavorino a stretto contatto per creare strumenti sempre più funzionali e validati scientificamente: medici, psicologi, ingegneri, designer, sistemisti, sviluppatori…
  3. Formazione di personale in un contesto che sia multidisciplinare che va dal tech alla medicina, passando per la normativa che riguarda privacy e sicurezza dei dati.
  4. Infrastrutture adeguate.
  5. Mentalità aperta alle novità, sia da parte del medico sia da parte del cittadino.
  6. Attenzione da parte della politica, svecchiamento di sistemi obsoleti, snellimento delle procedure burocratiche.
  7. Attenzione alle disuguaglianze socioeconomiche e culturali.

Questi punti sono imprescindibili per poter attuare un vero progresso nel campo della salute digitale. Le prospettive future possono quindi apparire come utopistiche, se consideriamo che in Italia ancora adesso ci sono difficoltà per avere un Fascicolo Elettronico funzionante, oppure rivoluzionarie se pensiamo ai progressi nella robotica fatti in centri di eccellenza italiani. Quello che è certo è che serve moltissimo impegno per poter pensare di cambiare il concetto stesso che abbiamo di salute, in modo equo per tutti.

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Pubblicato

February 7, 2024