La necessità di dematerializzare documenti e burocrazia, di interconnettere specialisti, medici di medicina generale, farmacisti e pazienti e infine di comunicare rapidamente: sono i motivi che hanno portato allo sviluppo della cosiddetta Cartella Clinica Elettronica, una delle più importanti innovazioni nel sistema sanitario.
Mentre negli USA e in molti altri Paesi dell’Europa, la CCE è ormai prassi consolidata e comune, in Italia le autonomie regionali e quelle delle singole aziende ospedaliere, le difficoltà economiche, tecnologiche e normative rendono il processo di effettiva messa in pratica delle CCE ancora difficoltoso.
Entriamo nel dettaglio per capire di cosa si tratta, quali sono i vantaggi di questo strumento e cosa la distingue dalla Cartella Clinica Informatizzata e dal Fascicolo Sanitario Elettronico.
La Cartella Clinica Elettronica, come dice il nome stesso, non è altro che l’archivio digitale di tutte le prestazioni erogate da un centro ospedaliero o un ente di cura al paziente.
A partire dal ricovero fino alle dimissioni, il paziente infatti viene visitato da una serie di specialisti, infermieri e personale sanitario. Per prima cosa, il paziente verrà registrato all’interno della struttura attraverso i dati anagrafici e verrà eseguita l’anamnesi attraverso una prima visita con il medico e l’infermiere.
Questi dati vengono riportati sulla Cartella Clinica Elettronica, che può essere aperta sia da un medico sia da personale infermieristico.
Saranno quindi in seguito raccolti:
La chiusura della CCE, esattamente come per il classico faldone cartaceo, avviene a opera del medico che firma le dimissioni.
Si tratta quindi di un archivio di tutte le informazioni sanitarie del paziente raccolte dal momento del ricovero fino alle sue dimissioni. Un po’ come avveniva con il cartaceo, con la differenza che questa documentazione è digitale, non richiede la stampa, può essere consultata dal medico di medicina generale e da altri operatori della salute coinvolti nella presa in carico del paziente al di fuori della struttura ospedaliera in questione. Inoltre, all’interno della stessa struttura ospedaliera, è molto più pratico poter condividere l’intero processo di cura con tutti gli specialisti senza passaggi di carta, riducendo anche eventuali errori di trascrizione dei dati.
A oggi, la Cartella Clinica Elettronica è uno strumento di raccolta e condivisione di dati e informazioni. I software utilizzati per la loro implementazione non sono ancora del tutto “intelligenti”, ovvero: non sono ancora in grado di fornire un aiuto proattivo al medico, per esempio:
Per poter arrivare a questo tipo di cartella clinica, è necessario una progettazione e uno sviluppo che richiede non soltanto la presenza di sistemisti e programmatori, ma anche di medici, farmacisti e infermieri che sappiano il significato e il valore di un dato, che abbiano in mente i protocolli e i workflow clinici e che possano quindi capire come far comunicare tra loro le informazioni raccolte.
Il Fascicolo Sanitario Elettronico contiene tutte le informazioni medico-sanitarie di un paziente, da qualsiasi fonte provengano. La Cartella Clinica Elettronica è uno strumento dell’azienda ospedaliera o ente di cura che si prende in carico il paziente, che quindi viene aperta per il periodo della presa in carico e chiusa all’atto delle dimissioni.
Il Fascicolo Sanitario Elettronico contiene al suo interno la CCE relativa a quel ricovero/intervento specifico e tutta la storia clinica del paziente: esami diagnostici prescritti dal medico di medicina generale, referti di visite specialistiche, altri ricoveri e quindi altre CCE.
Questo strumento permette a chiunque prenda in carico il paziente e abbia accesso al FSE di poter avere un quadro generale dello stato di salute del proprio assistito. In questo modo dovrebbe migliorare la prestazione medica con una gestione migliore del patient journey.
Per esempio:
Per quanto riguarda, invece, la Cartella Clinica Informatizzata, questa non è altro che una variante intermedia tra il cartaceo e il digitale. Si tratta di una versione appunto informatizzata della vecchia cartella clinica, dove però, ai fini della validità legale, è necessario che i documenti siano stampati e firmati dal medico.
Rispetto alla CCE, quindi, è necessaria la firma autografa anziché quella digitale. Questo fa sì che vi siano delle differenze sostanziali nei software, nel processo di raccolta dei dati, nella loro validità legale e nella protezione della privacy.
Quali sono i vantaggi della Cartella Clinica Elettronica?
La Cartella Clinica Elettronica, insieme al Fascicolo Sanitario Elettronico, è uno strumento che possiede enormi potenzialità che vanno dalla semplice raccolta della storia clinica di un paziente fino all’ottimizzazione intelligente dell’intero processo di cura, potendo in futuro addirittura aiutare il medico nel suo lavoro, mettendo in correlazione dati, parametri, opzioni terapeutiche tra di loro.
La strada verso una implementazione maggiore è ancora lunga e complessa e richiede notevoli finanziamenti sia dal punto di vista tecnologico sia da quello formativo del personale sanitario. A oggi, tuttavia, non possiamo non sottolineare che la digitalizzazione in sanità è uno dei più importanti passi avanti che sia stato fatto nel nostro Paese per semplificare, migliorare e condividere il processo di cura.
CP-434758