La salute è indossabile con i medical devices: conosciamoli meglio

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I dispositivi indossabili sono ormai parte integrante della nostra quotidianità: misuriamo passi, km, contiamo le ore e la qualità del sonno, il battito cardiaco e la saturazione, ossia la percentuale di ossigeno nel sangue. Tuttavia, per avere un ruolo reale e concreto a livello di salute è necessario che siano stati approvati per l’utilizzo medico, per esempio come è accaduto per l’Apple Watch – che consente di eseguire addirittura un elettrocardiogramma e segnalare una fibrillazione atriale – che è stato testato, validato e approvato dalla Food and Drug Administration (FDA).

Cosa intendiamo esattamente con dispositivi medici indossabili?

Si tratta di un insieme di elettrodi, sensori, giroscopi e altri strumenti, in inglese “wearable medical device", racchiuso in un dispositivo che può essere appunto indossato come per esempio un braccialetto, un anello, una fascia, un indumento, un orologio. Lo scopo di questi dispositivi consiste nel monitorare parametri vitali, diagnosticare e prevenire eventuali patologie, trattare condizioni mediche grazie alla raccolta in tempo reale, costante e continuativo dei dati del paziente.

Ricordiamo che non tutti gli indossabili sono medici: per essere tali devono avere una certificazione da parte dell’ente regolatorio preposto. Quelli che usiamo quotidianamente, spesso venduti a prezzi molto vantaggiosi, non sono considerati affidabili a fini medici. Possono darci informazioni su attività fisica, battito cardiaco, sonno e saturazione ma sono spesso imprecisi e non dobbiamo fare affidamento su questi dati per motivi di salute.

Ma vediamo più in dettaglio le diverse classificazioni di dispositivi (medici) indossabili.

Classificazioni dei dispositivi medici indossabili

La classificazione dei dispositivi indossabili può essere fatta in diversi modi: per tipo di indossabile o per funzione. In base a come vengono indossati possiamo avere:

  • Dispositivi indossabili vicini al corpo, ma non direttamente sulla pelle o all’interno del corpo. I fitness tracker del nostro smartphone.
  • Dispositivi indossabili sul corpo. Entrano in contatto con la pelle: abbigliamento/tessuti elettronici, orologi, anelli, fasce…
  • Dispositivi indossabili all’interno del corpo. In questo caso abbiamo dei veri e propri sensori impiantati nel corpo, sotto forma per esempio di tatuaggi.

Per ciascuna macrocategoria possiamo avere dispositivi diversi. Per esempio, i più famosi sono senza dubbio gli smartwatch e i braccialetti, ma anche gli anelli o altri gioelli con sensori per il monitoraggio; i fitness tracker, spesso come app all’interno del nostro smartphone, che monitorano, sonno, passi e km, ma non possono misurare frequenza cardiaca, pressione o saturazione. Esistono auricolari, fasce cardiache, occhiali, cerotti, tessuti e abbigliamento smart, scarpe incluse. E infine ci sono i tatuaggi sottocutanei.

Se volessimo invece classificarli in base alla funzionalità, potremmo annoverare:

  1. Dispositivi medici per il monitoraggio dei parametri vitali in soggetti sani o a rischio.
  2. Dispositivi medici per il monitoraggio di specifici parametri in pazienti con patologie croniche. Questi dispositivi possono anche rilasciare il farmaco o fornire trattamenti medici.
  3. Dispositivi per l’attività fisica e i parametri vitali negli sportivi o in persone che vogliono un aiuto per mantenere uno stile di vita sano.

Utilità dei wearable medical device

L’utilità e l’utilizzo dei dispositivi medici indossabili dipende innanzitutto dalla loro precisione, accuratezza e attendibilità e dalle certificazioni sanitarie che ottengono. Posto che il dispositivo sia certificato e attendibile, la sua funzione dipende essenzialmente dai sensori che possiede, a prescindere che sia un braccialetto, una fascia, una maglietta o un altro accessorio da poter indossare o impiantare.

Un paziente diabetico, per esempio, potrà trovare di estrema utilità poter misurare la glicemia in modo automatico, e avere una somministrazione automatica di insulina all’occorrenza.

In cardiologia, invece, sono molto importanti i sensori che permettono di misurare frequenza cardiaca, ECG, pressione arteriosa e saturazione. In soggetti a rischio queste misurazioni costanti, attraverso il dispositivo indossabile, possono fare la differenza tra la vita e la morte. Le misurazioni devono essere raccolte, conservate e consultate dal medico, e il dispositivo stesso può avere sistemi di allarme in caso di situazioni a rischio.

Sono stati inventati braccialetti per pazienti che soffrono di epilessia per identificare l’insorgere di una crisi. Ci sono indossabili che monitorano lo stress e l’ansia; altri che si concentrano sulla qualità del sonno, magari per monitorare apnee notturne, insonnia, narcolessia e problemi correlati.

Questi dispositivi, oltre a fornire un supporto alla salute del paziente, possono facilitare diagnosi, aderenza alla terapia e forniscono una mole di dati che può essere sfruttata in diversi settori della ricerca, sempre tenendo in considerazione le normative sulla privacy e la sicurezza nella gestione di questi dati.

I dispositivi indossabili utilizzati per monitorare l’attività fisica e mantenersi in forma non richiedono la certificazione e non hanno una funzione medica: permettono tuttavia di stimolare le persone ad avere uno stile di vita sano, attivo, non sedentario e a migliorare le prestazioni degli sportivi.

Wearable device sanitari: sì o no?

I dispositivi indossabili medici e non medici sono una realtà sempre più a portata di mano, capace di modificare la percezione dei concetti di salute e benessere.

Il paziente, anzi il cittadino, si trova sempre più a svolgere un ruolo attivo nel mantenimento di uno stato di benessere e salute, sia attraverso i dispositivi più semplici per monitorare l’attività fisica e quindi lo stile di vita; sia grazie a dispositivi più complessi che riguardano patologie specifiche o persone a rischio, o semplicemente persone interessate a un controllo preventivo costante.

Questi dispositivi non solo migliorano prevenzione, diagnosi, accesso a cure e trattamenti, ma forniscono anche una quantità di dati enorme – i cosiddetti Big Data – che può essere utilizzata in ricerca.

Tra le criticità da affrontare nel loro futuro sviluppo vi sono sicuramente i problemi di privacy e sicurezza dei dati, l’aspetto socioeconomico ovvero i costi sia in termini di investimento da parte delle aziende sia in termini di acquisto da parte dei consumatori/pazienti: il prezzo di questi dispositivi potrebbe acuire il divario sociale nell’accesso a cure, trattamenti, diagnosi precoce, rendendo la salute un bene non per tutti.

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