Digital skill in ambito medico: cosa sono e come svilupparle

Doctor&Jay - L'informazione in pillole

Con il termine Digital Skill secondo il Parlamento e il Consiglio dell'Unione Europea si intende:

"la capacità di utilizzare le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) con facilità e comprensione, consentendo di lavorare, svolgere attività ricreative, comunicare, partecipare a reti.".

Questa definizione, in voga dal 2006 e ancora oggi attuale, identifica quindi nelle cosiddette digital skill tutte quelle competenze che permettono di utilizzare le tecnologie digitali in modo efficace in qualsiasi ambito: si tratta, quindi, di saper utilizzare smartphone, pc, tablet, dispositivi indossabili, app etc…

A livello medico possiamo tradurre questo concetto nella capacità di utilizzare le risorse informatiche e le moderne tecnologie per una miglior gestione della pratica medica, dei dati, della relazione con il paziente e il personale sanitario e per una formazione più innovativa e al passo con i tempi.

In particolare, l’utilizzo di sistemi di comunicazione digitale per favorire la relazione medico-paziente, la telemedicina, l’utilizzo di dispositivi per il monitoraggio di parametri legati a patologie croniche fino ad arrivare alle tecnologie più sofisticate come la realtà virtuale e la robotica: tutti questi servizi richiedono competenze digitali, più o meno specifiche e complesse. Inviare un messaggio su un sistema di messaggistica istantanea è di sicuro più comune e diffuso rispetto alla programmazione di un robot per la riabilitazione, ma ogni singolo elemento concorre ai progressi tecnologici in medicina.

I medici devono essere formati affinché possano utilizzare correttamente i sistemi tecnologici più adatti al tipo di pratica clinica che svolgono e al tipo di paziente con cui si interfacciano. Anche i cittadini devono sapere utilizzare tali strumenti per poter usufruire dei vantaggi offerti dai progressi in medicina guidati dall’intelligenza artificiale e dal digitale.

Perché è necessario il digitale?

In un contesto nel quale il digitale può assumere delle caratteristiche di esclusività: basti pensare alla popolazione anziana, a quella che vive in aree rurali, alle popolazioni in contesti socioeconomici difficili, perché è necessario fare questo passaggio in medicina?

Il periodo di emergenza pandemica ha creato una sorta di accelerazione al fenomeno dell’utilizzo del digitale, spingendo sempre più medici e cittadini a sfruttare le risorse a disposizione, quelle più comuni e note: i sistemi di messaggistica istantanea per parlare con il medico, le video chiamate, le app per ordinare farmaci a domicilio, il monitoraggio a distanza di alcuni parametri e le comunicazioni da remoto. Alla fine della pandemia, questo bagaglio di conoscenze empiriche, maturate per così dire sul campo, non è stato abbandonato ma addirittura potenziato.

La strada verso il potenziamento è necessaria per tre ragioni:

  1. L’invecchiamento della popolazione, con età medie sempre più alte che portano con sé malattie croniche di difficile gestione con i sistemi tradizionali.
  2. La necessità di organizzare diversamente le strutture ospedaliere e di cura, per poter far fronte a nuove sfide sanitarie e per poter ridurre costi sempre più alti per il SSN e per i cittadini.
  3. Le possibilità di enorme miglioramento offerte da alcune tecnologie, come la robotica, la realtà virtuale, la telemedicina: diagnosi sempre più accurate, veloci e specifiche e trattamenti personalizzati a misura di paziente e patologia.

Le competenze digitali per gli operatori sanitari

Per poter procedere lungo questa strada è fondamentale che i professionisti, oltre che i cittadini, maturino alcune competenze imprescindibili, dalle più semplici alle più complesse.

  1. Capacità di utilizzare software gestionali, Fascicoli Sanitari Elettronici, Cartelle Cliniche Elettroniche e in generale sistemi che permettano di registrare referti, dati del paziente, diagnosi e trattamenti.
  2. Conoscenza delle leggi sulla privacy e dei sistemi per garantire la sicurezza informatica dei dati. È importante anche per i medici sostenere corsi di cybersecurity per la protezione dei dati.
  3. Capacità di utilizzare dispositivi tecnologici per la telemedicina: piattaforme, sistemi di videocall, messaggistica istantanea, e-mail.
  4. Capacità di sfruttare i dati che provengono da dispositivi medici per il monitoraggio di parametri coinvolti in patologie croniche. Oltre alla possibilità di usare il dispositivo, il medico deve essere capace di interpretare dati e utilizzare le informazioni raccolte.
  5. Capacità di formarsi attraverso sistemi digitali che possono andare dal semplice corso FAD online ai corsi che utilizzano la realtà virtuale.
  6. Conoscenza di sistemi – app, software, siti online – che permettono al paziente di conoscere la propria patologia, la gestione della terapia e che possono aiutarlo a essere parte attiva nel processo di cura. Consigliare questi strumenti e utilizzarli insieme ai propri pazienti è fondamentale.
  7. Conoscere l’informatica medica, la terminologia specifica e in generale tutto il settore dell’e-health

Come sviluppare le digital skill?

Per poter sviluppare queste competenze è necessario sfruttare i corsi che erogano i crediti formativi obbligatori, scegliendo quelli che trattano di tali tematiche. Esistono inoltre workshop, convegni, webinar e tutorial specifici per singoli argomenti. Le piattaforme e-learning offrono svariati corsi specifici sull’utilizzo delle tecnologie in campo medico.

Anche la pratica quotidiana può essere una buona palestra, soprattutto se si lavora a stretto contatto con esperti di tecnologia in campo medico, che possono trasferire le loro conoscenze nel lavoro di tutti i giorni.

Da autodidatta esistono diverse risorse: articoli, letture, pubblicazioni. Restare sempre aggiornati e connessi è una buona pratica per non perdere le abilità acquisite e svilupparne di nuove.

Per i giovani, invece, stanno entrano nei programmi universitari sempre più corsi dedicati a queste tematiche.

La tecnologia e le innovazioni digitali si muovono a una velocità che spesso è in contrasto con la lentezza delle organizzazioni – università, scuole, ospedali -, per questo è fondamentale stare sempre sul pezzo, informarsi continuativamente e in modo costante, senza pensare mai di aver raggiunto e assimilato tutte le competenze necessarie: di sicuro là fuori c’è sempre qualcosa di nuovo.

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Pubblicato

January 31, 2024