Metaverso e medicina: le nuove frontiere dell'assistenza ai pazienti

Doctor&Jay - L'informazione in pillole

Di metaverso abbiamo sentito parlare tutti: nell’immaginario comune ha più a che fare con il settore ludico, spesso legato al mondo dei social e dell’entertainment, con al massimo qualche sfumatura nel settore della formazione. Invece, il metaverso lo si può trovare anche in medicina e nel campo della salute e del benessere. Innanzitutto, cosa si intende per metaverso?

È una rappresentazione del mondo reale e fisico ma nel virtuale, un ambiente digitale nel quale le differenze tra virtuale e reale si assottigliano al punto da non essere quasi più distinguibili. Le persone possono ritrovarsi in ambienti virtuali e interagire, comunicare, sperimentare. Il metaverso è composto da una serie di elementi, ma è più della loro semplice somma. Nel metaverso infatti abbiamo:

  1. La realtà virtuale immersiva
  2. La realtà aumentata
  3. L’intelligenza artificiale

In pratica si tratta di ricreare un ambiente e tutte le sue funzioni a esso collegate. Ci si può recare in un ospedale virtuale, per esempio, e sottoporsi a una visita a distanza, proprio come se fossimo lì, davanti al medico. È un esempio estremo di telemedicina, dove paziente e medico sono degli avatar virtuali che possono interagire tra di loro, ciascuno fisicamente “a casa sua”.

Il metaverso può anche essere utilizzato per singole prestazioni: riabilitazione, terapie per disturbi legati alla salute mentale, trattamenti per il dolore cronico o acuto o legato a traumi. Gli ambienti del metaverso possono anche essere popolati da studenti che – sfruttando la realtà virtuale immersiva – possono imparare l’anatomia ed eseguire interventi chirurgici direttamente su corpi virtuali che sembrano veri.

Alcune applicazioni del metaverso in campo sanitario

Come abbiamo visto, il metaverso non è altro che la combinazione di più elementi come realtà aumentata, realtà virtuale immersiva e intelligenza artificiale. Questi elementi creano un ambiente virtuale, appunto, dove il paziente si trova completamente o parzialmente immerso e dove può svolgere azioni, comunicare, eseguire compiti semplici e complessi, interagire con altri.

Il gemello virtuale che partecipa a una visita medica avrà tutte le caratteristiche della persona fisica reale, grazie all’utilizzo della Cartella Clinica Elettronica, con le informazioni sanitarie necessarie per avere un quadro clinico del paziente senza averlo davanti fisicamente.

Esistono diverse applicazioni che possono migliorare la salute e il benessere dei pazienti sfruttando le caratteristiche del metaverso e dei suoi elementi.

  1. Terapia e trattamento. Alcuni progetti nascono allo scopo di utilizzare la realtà virtuale per trattare alcune condizioni mediche: la riabilitazione cognitiva, la riabilitazione fisica dopo un trauma o a seguito di un intervento o di una patologia neurologica sono solo alcune delle possibilità di trattamento disponibili. L’obiettivo è quello di rendere il trattamento più efficace, grazie al supporto della robotica, per esempio, ma anche – se consideriamo anche solo l’utilizzo dei visori e della realtà virtuale – di renderlo più divertente e interessante per i pazienti, così da migliorare l’aderenza terapeutica. Inoltre, una volta impostato il “gioco” e imparato a utilizzarlo, il paziente è autonomo e il software stesso registra e monitora i parametri affinché il medico possa tenere sotto controllo lo stato di salute del paziente, ovunque lui si trovi. Questi sistemi possono essere utilizzati come abbiamo visto in diverse condizioni cliniche come: lesioni cerebrali che richiedono riabilitazione, gestione di ansia e stress, trattamento del dolore cronico e acuto, trattamento in caso di deficit di memoria, trattamento di lesioni a collo, spalle e midollo spinale.
  2. Nel campo della diagnostica, il metaverso può essere utilizzato per permettere agli specialisti di confrontarsi da remoto, avendo a disposizione referti dati da tecniche di imaging sempre più precise, dettagliate e sofisticate in grado di individuare, per esempio, tumori sempre più piccoli e precocemente.
  3. Nella formazione, il metaverso può aiutare giovani medici e specializzandi ad apprendere le nozioni di anatomia, ma anche a imparare a gestire un intervento chirurgico. HoloAnatomy Software Suite è un esempio di immersione nell’anatomia umana attraverso 3D e realtà virtuale. Gli studenti possono muoversi dentro e fuori un corpo umano, interagendo con esso e osservandolo da punti di vista del tutto inediti. Esistono anche software e sistemi in grado di riprodurre un intervento chirurgico oppure di farlo eseguire da un robot comandato a distanza da un chirurgo o ancora di assistervi per apprendere le procedure e infine è possibile avere l’ologramma dell’anatomia di un paziente con i dati della sua cartella clinica proprio “sopra” al paziente che sta per essere operato. In questo caso si tratta di un esempio di realtà aumentata molto utile per eseguire al meglio l’operazione.
  4. Si può utilizzare il metaverso – esistono delle applicazioni in alcune strutture di eccellenza – per trattare il dolore da ustione, attraverso videogiochi, o il mal di schiena attraverso esercizi e attività che permettono al paziente di conoscere e familiarizzare con il dolore al punto da saperlo anche prevenire e curare con i movimenti giusti, la respirazione, gli esercizi di rilassamento. Si possono utilizzare realtà virtuali dove il paziente vince una sua paura simulata nel metaverso: per esempio le altezze o gli insetti. Il paziente viene sottoposto gradualmente allo stimolo che gli genera paura, in modo da imparare a gestirla. Questi strumenti utilizzano tecniche di psicologia cognitivo-comportamentale.
  5. Come abbiamo visto, anche la telemedicina può svolgersi nel metaverso. Le visite mediche possono avvenire completamente in territorio virtuale, con paziente e medico che si connettono al medesimo ambiente, con i loro avatar. Il medico può eseguire una visita, controllare referti, prescrivere esami e farmaci, dopo aver esposto la sua diagnosi. Tutto da remoto, grazie a Fascicoli Sanitari Elettronici condivisi e tecniche di imaging sempre più all’avanguardia.
  6. L’educazione non riguarda solo i medici specializzandi e quelli esperti che devono mantenersi aggiornati, ma anche i pazienti o i cittadini. Attraverso il metaverso si può “educare” il paziente a trattare la sua patologia, a capirla in modo visivo, ma anche a comprendere comportamenti virtuosi di prevenzione.
  7. Attraverso le simulazioni su pazienti-avatar è possibile migliorare i modelli utilizzati nella ricerca clinica e preclinica: simulare processi biologici e patologici complessi e verificare l’effetto di una molecola su tali processi. Oppure semplicemente capirne maggiormente l’eziopatologia e quindi anche la gestione terapeutica.

I vantaggi e le criticità

Come sempre, il metaverso reca con sé vantaggi e insidie. Tra i vantaggi sicuramente vi sono le innumerevoli possibilità terapeutiche, formative e diagnostiche, che possono migliorare l’assistenza sanitaria. L’accesso da qualsiasi parte del mondo, rende possibile consultare un super esperto anche senza potersi permettere il viaggio. L’accessibilità è garantita anche in aree più remote. La formazione diventa più che eccellente, le competenze mediche possono essere migliorate e adeguate al tipo di prestazione – per esempio si possono formare infermieri, medici e operatori sanitari in situazioni di guerra simulando bombe, ferite e urla. Come abbiamo visto, il coinvolgimento gioca un ruolo fondamentale sia nel miglioramento dell’aderenza terapeutica, sia nella gestione del dolore. Il metaverso può essere un valido contributo per disturbi di salute mentale spesso irrisolvibili con trattamenti farmacologici o di lenta risoluzione con la semplice terapia della parola (fobie, panico, ansia etc).

Tra le criticità, invece:

  • Privacy e Sicurezza. È fondamentale garantire che i dati sensibili siano adeguatamente protetti per evitare fughe di informazioni.
  • L’ambiente virtuale potrebbe creare criticità nella connessione empatica ed emotiva medico-paziente.
  • Costi e Accessibilità. l'adozione del metaverso richiede hardware e software specializzati, che potrebbero essere costosi e non accessibili a tutti, creando divari nell'accesso alle nuove tecnologie mediche.
  • Se è vero che il metaverso può migliorare l’aderenza terapeutica grazie al coinvolgimento, ciò potrebbe non essere vero per tutti poiché per alcuni pazienti questo tipo di medicina potrebbe essere respingente o difficoltoso. Inoltre, ci potrebbero essere problemi di dipendenza, soprattutto tra i più giovani.

In conclusione, il metaverso offre notevoli potenzialità nella medicina, ma è fondamentale tenere in considerazione e lavorare sulle criticità legate alla privacy, alla necessità di equilibrare l'aspetto tecnologico con l'umanità nell'assistenza sanitaria, alle preferenze individuali e alla possibilità per tutti di accedervi, senza divari sociali.

CP-434758